lunedì 19 gennaio 2009

Laboratorio Teatrale



Salve a Tutti!

Alessandro Galli ha proposta un laboratorio teatrale. Il corso è articolato in due weekend al mese, a partire da marzo (le date sono ancora da stabilire) con 8 ore di lezione al giorno per un totale di 32 ore.


Abbigliamento Comodo.


Il costo è di €150 al mese.

Si può contattare Laura De Cet: 340/346.50.75 oppure 0185/770461 se siete interessati. Quando abbiamo raggiunta 8 participante, si sceglieremo la data del corso. Qui sotto c'è la descrizione del corso e in seguito un divertente CV del docente, Alessandro Galli.

LABORATORIO-STAGE DI CREATIVITA’ TEATRALE

La LINEA
A cosa ti prepara

Il laboratorio La LINEA si propone di scoprire tutto il percorso creativo che dall’idea porta al
palco. La creatività che non è solo dell’autore, ma di ogni componente del "progetto"
artistico. La capacità di leggere criticamente un testo, di metterlo in scena e di essere registi
di se stessi e degli altri, senza agonismo, ma attraverso un lavoro di equipe che di per se è
già una scuola.

Rivolto a

Il laboratorio è rivolto a persone con interesse per il
teatro, ma che anche desiderino semplicemente andare oltre la timidezza, che vogliano
acquisire i mezzi per affrontare un lavoro diverso da quello di attore, ma comunque a
contatto con le persone. Il laboratorio si rivolge a tutti coloro che desiderano
confrontarsi con i propri mezzi espressivi, verbali e non.

Prerequisiti

Non ci sono prerequisiti particolari, oltre la disponibilità a mettersi in gioco in vari tipi di attività
attoriali, tecniche e di supervisione.

Descrizione del programma

scrittura: Differenze tra racconto e copione;
Innanzitutto è necessario chiarire le differenze tra i vari modi di scrittura di un testo, affinché
sia noto a tutti l’argomento sul quale si lavora e perchè ci si lavori in quella data maniera.
Raccontare non è come scrivere un testo da rappresentare, o meglio, non è ovvia
conseguenza che scrivere un testo sia la stessa cosa che scrivere un testo rappresentabile

scrittura: La penna sul foglio.
Raggiunti i minimi indispensabili valori comuni ad un testo teatrale, si inizia a "fare".
Scrivendo, appunto, quello che sarà il testo da mettere, più o meno virtualmente, in scena.
Non è soltanto un esercizio di scrittura, ma anche e soprattutto un modo per capire cosa un
autore deve tenere in considerazione, quando si appresta a poggiare la penna sul foglio. In
alcuni casi non ci sarà nemmeno bisogno del foglio e della penna, ma soltanto della
interrelazione dei presenti allo scopo di formare un corpo del testo.

dal foglio al movimento;
Una volta che si ha il cosiddetto "corpo" si può iniziare a farlo muovere. Le immagini scritte o
pensate prendono vita, e si evidenziano gli errori commessi, le incongruenze, le regole
basilari
che determinano la credibilità di uno spettacolo, le convenzioni che un autore, un regista ed
un attore devono conoscere, affinché sia lo stesso il linguaggio sia al di sopra che al di sotto
del palco. Conoscere le convenzioni equivale a saperle, poi anche trasformare.

l’improvvisazione che crea;
Il primo vero esercizio attoriale, in questo incontro, è l’improvvisazione, che non si limita ad
una mera rappresentazione fine a se stessa, ma che va ad iniziare lo studio pratico dei
rapporti che, prima gli attori e poi i personaggi, dovranno avere tra loro. In poche parole:
l’improvvisazione serve innanzitutto a cementare il gruppo, poi a cercare nuove situazioni che
nel testo non sono state comprese o tenute in considerazione.

la comunicazione: Dire e comunicare;
Non tutto quello che in un testo è presente può essere scritto. Spetta al regista e agli attori
rendere visibile un discorso che va al di là delle parole. Questo è "comunicare, poi c’è il
"dire", che non sempre equivale al concetto precedente.
Si va, qui, a cercare la differenza tra i due modi, quando è il caso di utilizzarli e in che modo
possono essere inseriti nell’apparato teatrale. Ma è un processo che si riscontra ogni
giorno, non solo in scena.

provare;
l’utilità di provare, al di là della semplice necessità di mandare a memoria un testo. In cosa
consistono le prove? I metodi d’approccio, la psicologia di attore e personaggio, l’istinto e la
naturalezza percepita, che è altro dalla naturalezza nell’agire.
la voce da dentro: espressione al pubblico;
l’attore deve comunicare, anche e non solo con le parole, con la voce. Non è sempre
intuitivamente ovvio il "come", specie per chi si avvicina al teatro per la prima volta.
L’emissione del suono, la respirazione, la postura, la tensione. Argomenti molto meno noiosi
di quanto possa sembrare, perché hanno a che fare con la quotidianità, ancora prima che
con l’arte teatrale.

intenzione, dizione,comunicazione;
una volta capito come respirare ed emettere il suono, è necessario comprendere quello che
con quel suono si dice.
Ancora una volta comunicare è la parola chiave. L’articolazione e la dizione sono strumenti
funzionali al farsi comprendere, così come il movimento è necessario a far sì che la scena sia
rappresentativa di un concetto e non semplice speculazione vuota-.
la scena e lo spazio scenico;
ogni spazio ha un senso, in teatro, ogni oggetto ha un significato. Ogni passo un motivo.
Insomma: stare sul palco necessita la conoscenza. Il testo, sì, ma anche la percezione del
proprio corpo nello spazio, dello spazio a se stante e dei movimenti che nello spazio
disegnano "qualcosa".

"cinque minuti in scena": cosa succede prima che si apra il sipario;
Una volta portato a termine il lavoro di preparazione c’è il sipario, vero o metaforico, da
aprire. Quello è il momento cruciale, dove il messaggio che si pensa di aver chiaro in testa e
nell’anima deve essere trasmesso a chi è legittimato a giudicare: il pubblico. L’accortezza
dell’attore (colui che agisce) sta nel non sottovalutare la percezione di nessuno, ma di
cogliere quello che di buono o di pessimo arriva, di ritorno, dal messaggio lanciato in platea.

MATERIALE TECNICO NECESSARIO
Date le caratteristiche di studio creativo, ogni materiale presente nella sala adibita al
laboratorio può risultare sufficiente. Anche la mancanza assoluta del suddetto materiale
potrebbe essere funzionale.
In breve: il connotato caratteristico di questo laboratorio permette ad ogni allievo di
sperimentare spazio e studio degli oggetti in qualsiasi modalità. Sia in condizioni di "vuoto"
che di "pieno"

DURATA DEI LABORATORI
Il laboratorio si svolge nell’arco di due giorni consecutivi, per circa otto ore ogni
giorno (intervate). La fascia di orario sarà concordata con ente/struttura ospitante.
I laboratori sono indirizzati a tutti coloro che intendano avvicinarsi o approfondire le proprie
nozioni di teatro, comunicazione verbale e non, rapporti interpersonali nei lavori al pubblico.
numero allievi per classe
ogni classe sarà composta da un minimo di 8 e un massimo di 12 allievi

Alessandro Galli
Nasce a Roma il 22 gennaio 1973.
Calvo dalla nascita, con una piccola parentesi tra i due e i venticinque anni, inizia a scrivere
non appena riesce a scoprire la differenza tra la penna e un cane.
Il cane fu da subito contento.
Saltando a piè pari gli esordi, consistenti in scarabocchi più o meno artistici, A.G. - lo
chiameremo così… - inizia a scrivere testi di canzoni nel ’94, sulle musiche di Glauco
Nespeca, cantautore romano coetaneo, conosciuto ai tempi della scuola – istituto
alberghiero, per la precisione.
Con G.N. – lo chiameremo così… - scrive molto, alcuni sostengono troppo, ma son
malelingue.
Come paroliere partecipa a tre album di G.N. – sempre quello di prima – iniziando ad
assaporare l’idea di comporre altro che non fosse testi musicati.
Ciò nonostante nel 2004 partecipa, anche nella veste di cantante, alle selezioni del Festival di
Napoli, in duo con G.N. – ancora lui – con la canzone diciamo composta in concerto con
G.N., e che riscosse il favore della critica.
Quindi non vinse.
Sempre nel 2004 inizia a collaborare al progetto teatrale le figlie di Bacco del regista e autore
altoatesino Carlo Nesler , che, per non rovinarci la media, chiameremo C.N.
L’anno successivo, quasi ovunque il 2005, andato a monte il progetto con C.N., A.G. apre
una nuova – e breve – collaborazione con il gruppo musicale Tella Music Show di Torino, per
il quale gruppo fornisce consulenza artistica.
Lo stesso anno pubblica per Fullcolorsound editore il racconto il fascino della divisa, per
Nuoviautori.Fantascienza ed. il racconto il cerchio, ed inizia una nuova, ennesima,
collaborazione con il regista sardo Paolo Trebini.
Con Trebini, nel giro di pochi mesi, scrive e produce i corti tre ragazzi sul divano, di spalle, in
principio e, nei primi mesi del 2006, dialogo viola, tutti apprezzatissimi. Dai genitori dei due
ragazzi…
Nel giugno del 2006 A.G, insieme a C.N, Domenico Diele e ad Alessandro Damerini, porta in
scena la commedia d’esordio Compagnia densa, che continuerà a rappresentare,
nonostante cambi di cast, ancora nel 2008.
Nasce, con la suddetta commedia, la compagnia omonima (La Compagnia densa, appunto).
Nel dicembre dello stesso anno mette in scena, per la regia di Carlo Nesler (ops, volevo dire
C.N.) la nuova commedia de La Compagnia densa: Passaggio senza testimone, con
Domenico Diele, Armando Puccio e Simone Zacchini, che sarà rappresentato sino al maggio
del 2007.
Dall’ottobre del 2007 esordisce Dolce di Sale, una commedia modulare, in tre serate,
ognuna divisa in tre blocchi, a loro volta suddivisi, rispettivamente, in tre letture, dialoghi o
monologhi.
La commedia viene rappresentata in pub e ristoranti fino al 2008.
A novembre debutta lo spettacolo di teatro musica qual che cosa, scritto diretto ed
interpretato da A.G, G.N (Glauco Nespeca, per capirci) e Marco Resovaglio, che danno vita al
trio COMPAGNIAAMARANTO.
Tra la fine del 2007 e l’inizio dell’anno successivo A.G. inizia la lavorazione di tre commedie:
3 centesimi, in scena da fine febbraio, e la vera storia del mondo, in scena da giugno,
per La Compagnia densa e scene da un temporale per kaleidoskopio. Di tutte cura la
regia.
Nel frattempo tiene seminari di teatro a Porto S. Elpidio (AP) e Roma.
Nel 2008 porta in scena da febbraio 3 centesimi, ad aprile scena da un temporale e da
giugno la vera storia del mondo, successivamente tiene laboratori e Stage a Roma, formando
poi, insieme a Monia Schietroma (ballerina e coreografa) e a Pierpaolo Lopatriello (attore e
cantante di musical) il laboratorio di creatività e teatro MACHANE’, dedicato a ragazzi dai 13
ai 18 anni.
A Dicembre 2008 porta in scena di nuovo "Dolce di Sale", questa volta nella versione
ASSOLO, con esordio al LA SVOLTA di Mogliano Veneto (TV), coadiuvato alla chitarra
dall’attore veneziano Gianmarco Busetto. Un successo enorme! Ma lo ha detto il succitato
Gianmarco, quindi non conta… (continua)

1 commento:

Laura De Cet ha detto...

Ciao Cathy:)eccomi e grazie.Alessandro Galli spera nel vostro interesse.A presto.
Laura De Cet Tienforti